Molino Stucky - Giudecca Venezia
La civiltà chiusa in una stanza
scopre la menzogna.
Sul ramo di Darwin foglie ingiallite
annunciano il più rigido degli inverni.
Chiudiamo occhi ed infissi.
Festeggiamo con luci atomiche.
echi di risa lontane.
Nessuno la fuori passeggia
senza certificato di
malato terminale.
giovedì 22 settembre 2011
mercoledì 14 settembre 2011
Pescatori norvegesi
Tratto da "Tre uomini in barca (per tacere del cane)" di Jerome K. Jerome
Eravamo in quattro: Giorgio, Guglielmo Samuele Harris, io e Montmorency.
Seduti nella mia stanza, si fumava e si parlava di come stessimo male... male, intendo, rispetto alla salute.
Ci sentivamo tutti sfiaccati e ne eravamo impensieriti. Harris diceva che a volte si sentiva assalito da tali strani accessi di vertigine, che sapeva a pena che si facesse; e poi Giorgio disse che anche lui era assalito da accessi di vertigine e appena sapeva anche lui che si facesse. Io poi avevo il fegato ammalato.
Sapevo di avere il fegato ammalato, perché avevo appunto letto un annuncio di pillole brevettate nel quale si specificavano minutamente i vari sintomi dai quali il lettore poteva arguire d’avere il fegato malato.
Io li avevo tutti.
Tratto da "Tre uomini in barca (per tacere del cane)" di Jerome K. Jerome
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domenica 4 settembre 2011
Morte
Volpe investita ai bordi delle strade norvegesi.
Costringermi a guardarti in faccia mi fa sentire male e mi avvicina a te.
Costringermi a guardarti in faccia mi fa sentire male e mi avvicina a te.
Non ti odio per quello che mi ruberai e forse non ti odio e basta!
Ma non ti amo. Onestamente non posso nemmeno dire che ti ignoro.
Quando avverto la tua presenza provo solo banale e primordiale paura.
Ho ascoltato tante voci umane, sordo per natura a quelle divine.
Nessuna consolazione, nessuna convincente spiegazione. Io non gli credo.
Da oggi quando ci incontreremo mi inginocchierò.
Nessuna devozione solo tremolio alle gambe.
Sentirai sussurrare ma non ti illudere non è preghiera.
Pianto umano di rabbia nei tuoi confronti.
Le mani congiunte ad allontanare
il gelo agli arti che mi procuri.
e quel sorriso delle mie labbra......
quel giorno,
quando mi porgerai la tua fredda mano
potrei morire di spavento:-)
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