Miele, Carota, Sirena. Come un Asino mi ostino. Una bastonata convince. Quando un giorno il dolore svanirà i miei zoccoli spietati tingeranno il sentiero.
L'aria ha smesso di arrivare. Reciso Il cordone ombelicale. Il foro frontale appannato. La vista lentamente offuscata. Potrei staccare le zavorre e con una embolia gassosa arteriosa porre fine a questa immersione esistenziale priva di bollicine.
Tornata in me, scoprii di avere accanto il dottor Clifton. Mi mise un braccio sulle spalle. "Lo so" disse "lo so." Non lo sapeva, ovviamente. Non per davvero. Ma quelle furono le sue parole, e sentirle mi placo'. Perché sapevo che cosa voleva dire. Tutti abbiamo le nostre pene e, anche se l'esatta configurazione, il peso e le dimensioni del dolore sono diversi per ciascuno, la tonalità è uguale per tutti. "Lo so" disse, perché era un essere umano e, in quanto tale, in un certo senso, lo sapeva davvero. Tratto da "La tredicesima storia" di Diane Setterfield.
Cosa vedi in me, cibo, paura, indifferenza?
Ma cosa vedo io in te?
Amore, curiosità, rispetto
o solo
una sconfinata ignoranza
mista ad arroganza.
Non ti ho mai guardato!
Cerco quel nucleo di me
che sa di aver bisogno di te.